La Sig.ra Maria arriva nello show-room dicendo che non ne può più del freddo e dei vetri che gocciolano d’acqua. Gli viene mostrato un nuovo serramento che risolve i problemi d’isolamento, molto più performante di quelli in legno e che sopratutto non lascia spifferi. La Sig.ra Maria decide di acquistare i nuovi serramenti.

Arrivano i nuovi serramenti, vengono posati a “regola d’arte”  e con l’arrivo dei mesi freddi la Sig.ra Maria è contentissima. Nel frattempo continua a vivere come ha sempre vissuto, mantenendo le stesse abitudini e gli stessi comportamenti. Pensate che non apre mai i vecchi infissi, perché sui vetri di questi nuovi l’acqua non gocciola più!

La Sig.ra Maria

Arriva Natale, e con le pulizie di rito l’amara sorpresa. Dietro ai quadri c’è la muffa, dietro l’armadio già i primi funghi, sotto le tende meglio non parlarne…Questo accade,nonostante gli si dica di arieggiare in maniera corretta, perché l’umidità relativa della casa è prossima all’80%

Ovviamente è un’esagerazione, ma rende bene l’idea. Il problema essenzialmente è uno solo, e cioè che la sig.ra Maria non si e’ resa conto abbastanza sulla “potenza” isolante dei nuovi serramenti.

Andiamo per ordine. I vecchi serramenti con telaio in legno e vetro singolo o doppio avevano valori di trasmittanza compresi tra 3 W/m2K e 4,5 W/m2K. Le temperature superficiali erano talmente basse, che già con valori di umidità relativa contenuti, il vapore acqueo condensava e la Sig.ra Maria apriva la finestra. Con i nuovi serramenti, dotati di vetri basso-emissivi con gas argon all’interno, i valori di trasmittanza del nuovo serramento si riducono a un terzo. Questo significa che le temperature superficiali saranno più elevate e per vedere l’acqua gocciolare sul vetro camera bisogna raggiungere valori di umidità relativa prossimi al 90%.

Generalmente l’igrometro in casa della Sig.ra Maria è proprio la presenza di condensa sperficiale sul vetro, altro che tecnologia avanzata. Con i nuovi serramenti, non suonando il campanello d’allarme dell’acqua che gocciola, la Sig.ra Maria non apre mai i nuovi serramenti.

I vecchi serramenti, garantivano un ricambio automatico pari a 4 m3/h per ogni metro di perimetro, Calsse 1 o Inferiore, secondo la  UNI EN 1026, a cui si devono aggiungere leperdite dei giunti di posa e delle guarnizioni che dopo dieci anni saranno sicuramente deteriorate. Con queste condizioni il ricambio d’aria è quantificabile in 1V/h, anche con finestre chiuse. I nuovi serramenti invece sono in Classe 4, secondo laUNI EN 1026, e i ricambi gratuiti scompaiono perché i giunti di posa son perfettamente sigillati, il lavoro è stato eseguito a “regola d’arte” e le guarnizioni sono nuove, quindi a perfetta tenuta stagna.

Intanto la Sig.ra Maria continua a cucinare, a farsi la doccia, e nelle giornate di pioggia a stendere la biancheria in casa, con la differenza che mentre prima aveva degli scambi gratuiti ora deve agire manualmente o meccanicamente per ricambiare l’aria.
Bel problema, cosa fare?! Istruire il cliente a seguire delle semplici azioni quotidiane e cioè :

– Ventilare più frequentemente gli ambienti;

– Aprire completamente la finestra dopo aver fatto la doccia;

– Aprire completamente la finestra dopo aver cucinato;

– Aprire completamente la finestra al risveglio;

-Evitare di stendere la biancheria umida o bagnata in casa.

Pensate che una famiglia media, con un normale stile di vita, produce una quantità di vapore quantificabile in almeno 6-7 Kg di acqua, che da qualche parte dovrà pur andar a finire.

Arieggiare correttamente è la condizione indispensabile per mantenere un ambiente salubre, soprattutto dopo aver sostituito i vecchi serramenti.